Il valore ottimale di alcuni nutrienti nell’organismo è fondamentale per avere un sistema immunitario che ci protegga da virus e influenze di stagione. Ecco quali sono gli integratori più efficaci da inserire nella dieta
Gli integratori non hanno i poteri magici, né sono delle scorciatoie che evitano gli effetti collaterali di un’alimentazione poco bilanciata. Hanno la funzione di integrare, appunto, eventuali carenze e permettere al nostro organismo di essere più forte. E, soprattutto ai tempi del coronavirus e della influenze stagionali, ci danno una base per far funzionare al meglio il nostro sistema immunitario. Dietro agli integratori alimentari c’è la nutraceutica, ovvero lo studio di quelle sostanze nutrizionali che in modo naturale hanno delle proprietà curative.
«I nutraceutici rappresentano un’opportunità, una possibilità di potenziare la salute e di proteggere il nostro organismo dai danni che si accumulano nel corso degli anni», spiega Filippo Ongaro nel suo libro Il metodo Ongaro, un manuale di nutrizione pro-age per potenziare le proprie risorse interne e vivere in salute più a lungo.
C’è una differenza importante tra i valori basici e valori ottimali di un dato nutriente. Gli integratori aiutano ad avere i valori sempre ottimali e avere quindi l’organismo ben protetto, con l’obiettivo non solo di non ammalarsi, ma di vivere sempre al meglio. I nutraceutici non andrebbero assunti al bisogno, ma una volta individuate le necessità andrebbero presi in modo continuativo, il tutto dopo aver eseguito un set di esami specifici e sotto il consiglio di un medico esperto in nutraceutica.
Ci sono però una serie di integratori sicuri che apportano sempre benefici per la salute e il sistema immunitario.
«I principali micronutrienti classici che sostengono il normale funzionamento del sistema immunitario e le difese naturali sono vitamina D, vitamina C, zinco, selenio e magnesio», spiega Maurizio Salamone, direttore scientifico di Metagenics Italia. «Oltre a questi, numerosi studi clinici hanno mostrato che alcuni principi attivi contenuti negli estratti di piante come la curcuma e l’echinacea possono modulare o stimolare le difese immunitarie».
SISTEMA IMMUNITARIO E MICROBIOMA
La funzionalità delle difese immunitarie sono legate al benessere della flora intestinale. Il microbioma costituisce il primo livello di difesa nei confronti dei patogeni. Il nostro organismo è costantemente a contatto con trilioni di batteri, virus, funghi e altri microrganismi che contribuiscono al mantenimento dell’integrità delle mucose e quindi delle difese immunitarie. Per questo motivo è importante supportarne la normale produzione e composizione, grazie all’azione dei probiotici.
GLI INTEGRATORI PER IL SISTEMA IMMUNITARIO
VITAMINA D. È impiegata nella regolazione del ciclo cellulare, nel metabolismo del calcio e nella regolazione del sistema immunitario. La vitamina D è quasi sempre insufficiente e spesso va integrata separatamente. Può essere assunta come alimento solo per il 20%, il resto è prodotto grazie all’esposizione alla radiazione solare, in particolare agli UVB.
VITAMINA C. L’acido ascorbico, o vitamina C, è ben nota per il suo effetto antiossidante e immunomodulante. «La vitamina C è fondamentale per il mantenimento dell’integrità delle barriere mucosali, ad esempio nel tratto gastrointestinale e respiratorio – spiega Maurizio Salamone di Metagenics Italia – supporta infatti la sintesi del collagene e protegge le membrane cellulari allo stress ossidativo. È coinvolta nella regolazione delle cellule immunitarie, potenzia l’azione dei linfociti natural killer e l’attività dei macrofagi, e promuove la sintesi di anticorpi». L’apporto di vitamina C andrebbe frazionato nel corso della giornata per ottimizzare l’assorbimento e il metabolismo.
ZINCO. È un metallo fondamentale per numerosi processi cellulari di crescita, differenziamento, riparazione, metabolismo e mantenimento dell’integrità e funzionalità, oltre ad essere un modulatore molto importante della risposta immunitaria.
SELENIO. «Il sistema immunitario necessita di un adeguato apporto giornaliero di selenio, la cui biodisponibilità dipende da numerosi fattori, tra cui la forma con cui il selenio viene assunto, la sua conversione in metaboliti, e fattori genetici dell’individuo che influenzano il metabolismo del selenio stesso», spiega Salamone. «Una delle forme più bioaccessibili con cui il selenio può essere assunto è la selenometionina, anche se comunemente vengono utilizzate altre forme come il selenito di sodio. Una integrazione giornaliera compresa tra i 40 e i 80 microgrammi al giorno rappresenta una scelta ideale in termini di efficacia e tollerabilità».
MAGNESIO. La carenza di magnesio nell’uomo è associata ad uno stato di infiammazione cronica – spiega il direttore scientifico di Metagenics –. Il magnesio è presente in molte acque minerali, alimenti e integratori alimentari. Le forme a migliore biodisponibilità sono i sali organici come il glicerofosfato e i chelati. Queste forme non danno generalmente effetti indesiderati gastrointestinali e permettono di ottenere gli effetti salutistici con apporti fisiologici di magnesio (100-200mg al giorno)».
CURCUMA. I principi attivi più noti per le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti sono i curcuminoidi e i turmeroni. La curcuma ha però una bassa biodisponibilità: «Viene rapidamente metabolizzata dal microbioma intestinale e dal fegato, riducendo la sua attività terapeutica», spiega Maurizio Salamone. Per questo motivo è importante utilizzare forme di somministrazione dette “retard”, che rilasciano gradualmente la curcumina in prossimità dell’enterocita garantendo la massima efficacia con l’utilizzo di soli 100mg di curcuminoidi.
ECHINACEA. È una pianta della famiglia delle Asteraceae, originaria del continente americano, utilizzata da secoli per trattare le patologie delle vie respiratorie. Alla pianta si associano effetti antinfiammatori, antivirali e antimicrobici con l’apporto giornaliero di 200-400mg di estratto secco.
PROBIOTICI. Supportare il microbioma contribuisce in modo determinante nel rinforzare la risposta immunitaria dell’organismo.